“Banche Armate” in Italia: quali sono e che cosa fanno? 4

Banche armate italia

Anche nel 2018, come in passato, l’export italiano di armamenti ha superato il valore di 10 miliardi di euro. Circa la metà di queste esportazioni ha visto come destinatari Paesi al di fuori della Nato, in particolare alcune nazioni del Medio Oriente e dell’Africa attualmente coinvolte in guerre o azioni militari di vario genere (per approfondimenti puoi leggere il seguente articolo: https://riforma.it/it/articolo/2018/11/20/litalia-esporta-meno-armi-ma-sempre-nei-posti-peggiori ).

Sapevi che molte banche operanti nel nostro Paese (tra cui Unicredit, Intesa, Deutsche Bank, Bnp Paribas) sono coinvolte in queste operazioni? Circa 4,8 miliardi di euro sono transitati lo scorso anno sui loro conti correnti e depositi per attività legate al commercio di armi e armamenti. Inoltre, in alcuni casi le stesse banche hanno finanziato direttamente la produzione e la vendita di armi (talvolta cercando anche di non rendere pubblica la cosa, come in questo caso: https://www.lettera43.it/it/articoli/economia/2017/07/04/export-di-bombe-e-banche-gli-strani-intrecci-fra-rwm-e-valsabbina/211914/ ).

C’è una buona notizia. Hai la possibilità di verificare facilmente se la tua banca è tra quelle che contribuiscono al commercio mondiale di armamenti. Ogni anno viene redatta dal Ministero delle Finanze una tabella che riporta la sommatoria di tutte le operazioni relative all’esportazione ed al commercio di armi che sono state registrate dalle banche operanti sul territorio nazionale. Di seguito, la tabella delle Banche Armate aggiornata a fine 2018:

Se vuoi approfondire l’argomento, ti rimando al sito BancheArmate (ndr: a gennaio 2020 il sito sembra essere stato disabilitato: puoi fare riferimento alla omonima pagina Facebook).



     

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