L’auto d’epoca? La compro con il fondo 1

Ferrari F40

Investire in auto d’epoca? Oggi si può farlo anche senza possedere una vettura, semplicemente sottoscrivendo quote di un fondo comune di investimento. Negli ultimi anni, infatti, sono stati creati alcuni fondi specifici, che acquistano vetture classiche e ricercate, puntando ad una futura rivalutazione delle quotazioni. In proposito c’è anche una curiosità: uno di questi fondi (IGA Fund)  è stato fondato nel 2011 dal batterista dei Pink Floyd, Nick Mason, grande appassionato di auto d’epoca e possessore tra le altre vetture di diverse Ferrari.

UNA RIVALUTAZIONE APPARENTEMENTE “CERTA”

Le motivazioni sottostanti alla scelta di lanciare questo nuovo tipo di investimento, all’apparenza particolare, sembrano avere solide basi. Nello scorso decennio, infatti, le auto d’epoca sono state tra i beni i cui prezzi sono cresciuti in maniera più rilevante, oltretutto in maniera regolare e senza cali di sorta (come si vede nel grafico sopra). Secondo i dati forniti da Hagerty, ad esempio, il valore di alcune Ferrari è decuplicato in pochi anni. Inoltre, sottolineano i gestori di un fondo che investe in auto d’epoca, bisogna considerare il continuo aumento dei milionari nei Paesi Emergenti: oggi in quelle aree il collezionismo di vetture storiche non è ancora diffuso, ma nei prossimi 10-20 anni la richiesta di supercar vintage potrebbe esplodere, con un ovvio effetto sui prezzi per una tipologia di oggetti che beneficia del cosiddetto effetto rarità.

FONDAMENTALE LA SCELTA DELLE VETTURE DA ACQUISTARE

L’abilità principale dei gestori di questi fondi sta nella capacità di scegliere i giusti modelli da acquistare ed inserire nel patrimonio del fondo. Quasi sempre si avvalgono di consulenti specializzati nel settore, ai quali vengono assegnati due compiti precisi: individuare quali vetture potrebbero sperimentare il maggior apprezzamento negli anni a venire, e ispezionare l’esemplare specifico che si intende acquistare per essere certi che si tratti di una vettura originale ed in perfetto stato di conservazione, oppure restaurata a regola d’arte. Inoltre, per valutare il potenziale rendimento di un investimento di questo genere, il gestore deve tenere conto delle spese alle quali andrà incontro per la manutenzione e la conservazione del bene, che in certi casi possono assumere valori rilevanti (si stima fino ad un 10% rispetto al valore dell’automobile).

CHI COMPRA QUESTI FONDI DI INVESTIMENTO?

Chi è l’investitore tipo per questa categoria di fondi di investimento? Bisogna tenere presente che si tratta di un investimento abbastanza “illiquido”, ovvero i cui tempi per l’eventuale disinvestimento sono piuttosto lunghi: infatti, per rimborsare una cifra importante del fondo, il gestore deve talvolta provvedere alla vendita di un’automobile, cosa che può essere fatta durante un’asta o contattando collezionisti intenzionati a rilevare quello specifico modello. Per questo motivo, al momento gli investitori istituzionali (banche, società di gestione del risparmio, assicurazioni) sono i più interessati alla sottoscrizione di questi prodotti, che consentono loro di diversificare i rischi assunti rispetto ad altri investimenti “tradizionali”, dato che l’andamento dei prezzi delle vetture storiche è abbastanza indipendente da ciò che accade, ad esempio, sui mercati finanziari. Non mancano però i clienti privati, desiderosi di sentirsi proprietari, almeno per una quota, di alcuni tra i modelli che hanno fatto la storia dell’automobile. Infine, tra i clienti di questo tipo di prodotto vanno annoverati anche alcuni collezionisti che scelgono di “conferire” le loro vetture all’interno del patrimonio del fondo per questioni di “asset protection” (ovvero per proteggere i loro beni da potenziali insidie legali e/o fiscali, ad esempio in occasione di passaggi generazionali della ricchezza). In questo caso, il collezionista può riservarsi l’usufrutto del bene, mantenendo in tal modo la possibilità di usare la vettura per partecipare a manifestazioni o concorsi d’eleganza.

COME POSSO INVESTIRE IN QUESTI FONDI DI INVESTIMENTO?

Al momento, purtroppo, i fondi di investimento che operano nel mondo dell’automobilismo d’epoca sono ancora difficili da reperire per l’investitore privato italiano. Se siete curiosi di saperne di più, comunque, potete visitare i siti di alcuni di questi fondi per sognare ad occhi aperti: vi cito ad esempio Honoris Cars, oppure Ultimate Classic Car Fund.

     

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